martedì 21 aprile 2009

Atomi e gomitoli di Daniela Floriduz
Inserito da jamboo il Gio, 26/03/2009 -
[ da una conversazione con Daniela Floriduz (1) durante il debug del sito
www.odorisuonicolori.it ]…
...sul Braille, io farò forse una battaglia di retroguardia, però, obiettivamente, ragionando a stretto rigor di logica, un cieco senza il Braille è un analfabeta, impossibilitato ad accedere alla lettura diretta di un documento, di un testo, di qualsiasi cosa.
Ci sono le sintesi vocali, è vero, ma forniscono pur sempre una mediazione, la possibilità di una lettura esclusivamente passiva, che quindi non si chiama più lettura, ma ascolto. Quanto ai semafori, noi a Pordenone li abbiamo tutti omologati: semplicemente premendo un pulsantino sul palo semaforico, all'attivazione del verde il suono cambia e si attraversa la strada. Anche qui, a stretto rigor di logica, trovo ingombrante dover girare con un telecomando in mano.
Da noi li hanno messi a forza, cioè senza consultarci, nelle linee degli autobus. A parte il fatto che gli autisti si dimenticano, il più delle volte, di attivare il gps vocale e, anzi, a dirla tutta, hanno addirittura chiesto un aumento di stipendio, tramite contrattazione sindacale, perché dovrebbero effettuare cinque minuti in più di lavoro per attivare il segnale e aspettare che tutto funzioni. Ma poi, ti immagini un utente non vedente in una giornata di pioggia? Borsa, ombrello, bastone, telecomando... e anche noi abbiamo solo due mani! Poi, in certe zone, arrivano più autobus contemporaneamente, quindi i mezzi diventano difficilmente intercettabili, tra il rumore del traffico e tutto il resto. Meglio sarebbe razionalizzare le fermate tramite un piano urbanistico realizzato con cervello. Ma mi rendo conto di essere utopista, perché dietro ci sono e gravitano migliaia di euro, purtroppo.
In generale, penso che, riguardo alla disabilità, molto spesso non occorra fare chissà quali sforzi per immedesimarsi nelle problematiche, se non acutizzare il buon senso, che a volte coincide con senso pratico. Forse l'esempio che sto per fare esula dai tuoi interessi, ma ricordo benissimo di aver imparato la chimica, a scuola, con un'insegnante che infilava dei gomitoli (a simulare gli atomi) nei ferri da calza, per rappresentare i legami tra gli atomi stessi, quindi le molecole. Di recente mi hanno regalato una bellissima riproduzione tattile dell'alfabeto greco realizzata ad uncinetto. Non voglio dire che si debba tornare ai tempi del neolitico, ma spesso si opera perdendo di vista quelli che sono i bisogni concreti, non solo dei disabili, ma dell'intera società.
Daniela.

(1) Daniela Floriduz è nata a Pordenone nel 1972. Ha frequentato le scuole dell’obbligo e il liceo nella sua città. Nel 1996 ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Trieste e nel 2003 ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca presso lo stesso Ateneo. Attualmente insegna Storia e Filosofia presso il Liceo Scientifico “Ettore Majorana” di Pordenone. E’ vicepresidente della locale sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ed è membro della Commissione Nazionale Uici per la tutela dei diritti degli insegnanti.

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